Il personaggio si chiama Giovanni per ben 33 anni ha fatto il barcaiolo. Ha incominciato nel 1947 con le barche che trasportavano sabbia da Castelletto alla Darsena di Milano. Il viaggio di andata durava mediamente 7 ore e 1/4 ma in estate con la presenza dell'erba sulle rive poteva durare anche 9 ore. Le barche partivano con un intervallo di 1 ora e 1/ 2 circa e in un giorno ne partivano 5 con due uomini a bordo. La sabbia caricata era circa 80 mc., ultimamente si arrivava anche a 115 metri cubi. La giornata di Giovanni cominciava alle 3 del mattino con la partenza dalla Cava del Palma con la barca carica; verso le 11 arrivava a Milano e qui lo scarico durava circa 1 ora e 1/2 e veniva fatto con la gru. Il ritorno, verso mezzogiorno, durava quasi come l'andata con le barche trainate dai trattori con una velocità media di circa 5 km/ora. Negli ultimi anni di lavoro Giovanni egli altri barcaioli tornavano col motorino o con la bicicletta caricata sulla barca alla partenza. A Milano bisognava stare molto attenti ai motorini e alle biciclette, poteva capitare che venissero rubati. Nella cabina della barca c'erano la stufetta e una brandina, anche se riposare durante il viaggio era quasi impossibile. Giovanni ha avuto molti compagni barcaioli di Castelletto; anche se la vita era molto dura la paga ricompensava in parte queste fatiche. La domenica era l'unica giornata di riposo per i barcaioli, al mattino però c'era da fare la manutenzione delle barche che occupava un paio d'ore circa. Verso marzo, durante il periodo della "Sucia" le barche restavano nelle cave e i barcaioli provvedevano alla manutenzione con la verniciatura di minnio o di olio bruciato.
Durante la Seconda guerra mondiale (Giovanni era in Russia} l'attività sul Naviglio Grande era sospesa per il pericolo di bombardamenti e le barche erano dirottate sul Naviglio Pavese, usate anche per portare viveri ai soldati tedeschi. Il boom di questo mestiere è stato negli anni tra il 1947 e il 1963, poi man mano è calato fino a sparire completamente nei nostri anni. Gravi incidenti non ce ne sono mai stati, solo una volta una barca entrò in collisione con il Ponte di Cassinetta (anni 1975/1976}.
Giovanni prima di fare il barcaiolo ha fatto il pescatore di sassi nel Ticino dal 1936 al 1947. I sassi venivano pescati col tridente (fino a 40 quintali} e su ogni barca c'erano due persone. Una volta pescati i sassi venivano depositati lungo il Ticino e poi spediti nelle fabbriche di ceramiche di Laveno e Sesto Calende. Quando il Ticino era in piena sulla barca salivano in quattro e raccoglievano le piante che il fiume portava con la corrente.
|